Cosa vedere a Istanbul fra le Moschee di Aya Sofia e Blu, il Palazzo Topkapi e il Ponte di Galata
Istanbul è una città dall’identità sospesa: capitale di tre imperi durante la sua storia millenaria, questa città è ricca di un fascino unico, che in gran parte deriva dall’essere stata da sempre un crocevia di popoli e tradizioni, che ha creato dei luoghi unici da scoprire passeggiando lungo le strade, mescolandosi alla folla per respirare lo spirito unico di questo luogo.
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Moschea di Aya Sofia
Se esiste un luogo simbolo di Istanbul, questa è la Moschea Aya Sofia: in realtà tutta la capitale della Turchia è ricca di chiese armene, ortodosse, protestanti, di sinagoghe e di moschee, che mostrano come la storia di sovrapposizione di diverse religioni sia una caratteristica della città, ma la Moschea Aya Sofia, un tempo Basilica di Santa Sofia, è la dimostrazione chiara di questa evoluzione storica. Nata come cattedrale di rito bizantino, è caratterizzata da un’immensa cupola centrale: nel momento in cui al potere salì l’Islam, all’impianto originario della basilica furono aggiunti il mihrab, una nicchia di preghiera ricavata nell’abside maggiore, e il minbar, cioè il pulpito destinato alle prediche dell’Imam, oltre ai minareti e alle tombe imperiali. Diventata museo sotto Ataturk, attualmente ha assunto nuovamente la funzione di moschea.
Moschea Blu
Un altro luogo religioso di grandissimo fascino e amato dai turisti di tutto il mondo è la Moschea Blu (Sultanamhet Camii in lingua turca): di aspetto imponente già all’esterno, grazie anche ai sei minareti che la circondano, il nome deriva dalle oltre 20.000 piastrelle di colore blu che decorano la cupola. Queste, unite alle 260 finestrelle che si trovano dell’edificio, riescono a creare degli incredibili giochi di luce, soprattutto al tramonto. In particolare lo spettacolo offerto diventa unico nel periodo del Ramadan, quando alla luce naturale si aggiunge quella delle decine di lampade accese, che fanno risaltare le maioliche e il rosso degli antichi tappeti. La Moschea Blu è visitabile da parte dei turisti, sempre rispettando i precetti della religione islamica: quindi è importante informarsi sulla tipologia di abiti che sono ammessi all’interno della moschea.
Palazzo Topkapi
Dal centro del potere religioso a quello del potere politico: per secoli il Palazzo Topkapi è stato il simbolo del potere dell’Impero Ottomano: dopo la caduta della monarchia, all’inizio del secolo scorso, il palazzo è stato trasformato in un museo. Il complesso Topkapi è probabilmente il più bello di tutta la Turchia: si sviluppa come una serie di costruzioni intorno a quattro cortili, ed è separato dal resto della città da una cinta muraria. Bisogna considerare che una visita al Palazzo Topkapi richiede almeno un’intera giornata, anche se i luoghi da non perdere sono sicuramente l’Harem (luogo in cui si svolgeva la vita privata del sultano) e il Tesoro Imperiale (dove sono conservati le armi, le vesti e gli arredi tipici del periodo del sultanato, fra cui il Pugnale Topkapi e il Diamante Kasicki). Merita sicuramente una visita anche il quarto cortile, che era il giardino privato del sultano e dove sono stati eretti alcuni chiostri per celebrare le vittorie dell’Impero.
Ponte di Galata
Il Ponte di Galata, che attraversa il Corno d’Oro, rappresenta in modo chiaro come Istanbul si trovi a metà fra Oriente e Occidente: infatti il ponte collega la città che si può definire ottomana (l’antica Bisanzio) con quella europea (Galata). Attraversando a piedi il ponte di Galata si può provare la sensazione di passare da un mondo all’altro, pur rimanendo sempre nella stessa città.